IMMOBILI E SVILUPPO

Passeggiando per le vie cittadine di Trieste, spesso sfuggono interessanti elementi architettonici che ci riportano indietro nel tempo.

Costruzioni del tipo popolare della fine ‘800 spesso si accostano a palazzi degli anni ’70 o ad eleganti palazzine liberty o neoclassiche specchio di una ricca borghesia con profondi aspetti patriarcali. Ebbene, ripercorrere mentalmente tali epoche passate spesso aiuta a riflettere sul presente. Osservando infatti una facciata di un palazzo storico c’e’ da chiedersi all’importante apporto economico che un edificio puo’ offrire: dalla ricerca e valorizzazione del terreno adatto, alla progettazione idonea ad un utilizzo ottimale, alla realizzazione con utilizzo di maestranze e tecnici dei numerosi settori interessati, alle vendite o alla locazione delle unita’ create. immobili e sviluppo cantieri Vendite che sottointendono al soddisfacimento primario di possedere un ambiente confortevole in cui vivere e che imponendo un importante esposizione economica, coinvolge in diversi modi un mondo finanziario che ne trae (traeva) giusti benefici. Con ampia soddisfazione delle casse statali che, dai diritti incassati per autorizzare il progetto, ai contributi versati in maniera diversa dal costruttore, ai cospicui introiti derivanti dall’acquisto e dalla garanzia ed esercizio della successiva proprieta’, ne trae importanti entrate, che si estendono al buon vivere sociale conseguente in primis alla maggior occupazione prodotta e, a seguire, con le prospettive di vita migliore per gli assegnatari delle abitazioni. immobili e sviluppo valoreInsomma un motore economico che da sempre ha dato impulso all’economia contribuendo in maniera determinante al benessere sociale. Le grandi civilta’ hanno sempre assegnato un ruolo primario allo sviluppo immobiliare, spesso interpretato come principale misuratore dell’economia e della prosperita’. Penalizzare questo settore, mortificandolo con una burocrazia sconfinata, una fiscalita’ assurdamente aggressiva sia nei confronti delle imprese che della proprieta’, disattendere la giusta attenzione nella formazione degli addetti al settore, dei tecnici e delle imprese artigiane, dei professionisti della progettazione e della vendita, vuol dire assumersi una pesante responsabilita’ che non puo’ in alcun modo venir sostituita dalla politica assistenziale e favoritistica che per definizione non puo’ che assurgere ad un ruolo temporaneo senza alcuna prospettiva di sviluppo.

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