Immobiliare: mattone europeo scricchiola, Italia fanalino di coda | WSI

Panorama del settore immobiliare ancora incerto e con aspetti oscuri da chiarire. Il nostro paese ancora in evidente affanno anche se, la tendenza al ribasso dei prezzi, si sta lentamente estendendo nel vecchio continente.

Come ben si sa il settore assume un ruolo economico primario, costituendo un macro motore economico per produzione ed indotto che in Europa garantisce il 20% del PIL. Ed è innegabile che alla base di tale prodotto risiede non solo l’incontestabile esigenza primaria delle famiglie ma anche la base produttiva delle aziende e delle attività che non potrebbero esistere e svilupparsi senza poter disporre di una sede adeguata.

Inoltre il settore comprende anche il ramo non certamente trascurabile dei lavori pubblici e degli interventi strutturali posti al servizio del territorio, assumendo un ulteriore significato di sicurezza e tutela dello stesso.

Purtroppo la panoramica delle scelte politiche degli ultimi periodi sembrano privilegiare i prelievi patrimoniali a scapito di investimenti indirizzati a sviluppare nel breve-medio periodo le strategie per la ripresa e la crescita di tale comparto.

Nel nostro Paese la situazione risulta particolarmente critica, anche considerando l’inasprimento burocratico nei confronti delle imprese di costruzione e degli investimenti immobiliari in genere, al punto da imporre la chiusura di molte realtà che negli anni si sono dimostrate altamente produttive (e non solo in Italia), generando non solo disoccupazione ma anche una riduzione drastica delle entrate fiscali che tali attività producevano.

L’effetto del blocco dei cantieri inoltre sta determinando, più che in altri paesi europei, una distorsione sulle statistiche dei prezzi immobiliari in quanto, non potendo riferirsi che in minima parte ai prezzi di immobili nuovi, assumono dei pesanti ribassi riferiti allo stato manutentivo e di efficienza della quota maggioritaria di immobili usati venduti.

In tale situazione sarebbe fortemente auspicabile un coraggioso cambio di rotta, indirizzato ad incentivare gli investimenti pubblici e privati anche nella prospettiva di avviare una necessaria riqualificazione del parco immobiliare per la gran parte vetusto ed inefficiente, creando a sua volta un ulteriore vantaggio economico e di confort abitativo.


IL MATTONE EUROPEO SCRICCHIOLA

Lo ha ribadito in un report l’agenzia S&P. Italia, unico tra i paesi analizzati, che chiuderà l’anno con i prezzi in calo.

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